giovedì 15 novembre 2012

Prima conoscenza della notte, di Giulia D'Elia

Incipit: Il principio di questa storia
Prompt: miglia, notte, deserto, tempo
Setting: Al concorso di Miss America


Prima conoscenza della notte

Il principio di questa storia vede Miss Arizona Mary alla vigilia della sua partenza per il concorso di Miss America. I suoi capelli non sono ben spazzolati però,  accarezzano anzi stancamente il bancone del bar, in penombra. Guarda dentro gli occhi scurissimi del ragazzo che ha di fronte e vede lui, e le miglia srotolate che la aspettano all'indomani all'alba, e anche quel deserto le sembra buio.
Sta per immaginare una mappa di stelle, ma lui la anticipa, la prende per mano e la trascina fuori.
Vieni via con me, le dice. Avevi un bagaglio, giusto?



Sì, lo avevo. Questa era la voce di una donna qualsiasi che avrebbe dato qualsiasi cosa per non avere con se' la sua valigetta.

Avrebbe vissuto volentieri la vita di chiunque altro, invece.


Era stata una ragazzina schiva, con lunghi capelli biondi e un incantevole sorriso tiepido, e occhi marroni e attenti.



Così ricordava perfettamente il viso del giovane impresario - ordinario, con il naso vagamente adunco - che era venuto a prendere Kathy. Tua sorella è una vera bellezza, asserì facendole l'occhiolino. Katherine avrà il successo che si merita con il mio aiuto, diceva.

Era una mattina di Luglio, un cielo srotolato e terso. Mary era seduta sui gradini davanti a casa e stava meditando di andare a raccogliere dei fiori.
Dopo un paio d'ore Kathy era sparita dentro l'auto di quel tizio.
La ragazzina la guardò allontanarsi, dopodichè raccolse i suoi fiori, che dispose in un bel mazzo, in un vaso sul tavolo del salotto. Si sedette sul divano, aveva compreso che la sorella sarebbe stata lontana a lungo.


Di Katherine non si seppe nulla per qualche mese, poi un altro sconosciuto, più alto e dal passo meno strascicato, venne a suonare il campanello per comunicarne la prematura scomparsa.

Era stata trovata senza vita in circostanze poco chiare in un appartamento di New York, con un pugnale nel cuore e i bulbi oculari asportati. Viveva con un uomo, ma di lui non c'era alcuna traccia e non erano ancora riusciti a risalire alla sua identità, disse l'uomo in tono di scusa.


Mary aveva appena dodici anni, ogni tanto immaginava le dita dell'impresario scendere lungo il collo di sua sorella, indugiare appena sulla sporgenza della clavicola e... non poteva pensarci. Forse le aveva detto di amarla.

Più spesso le sembrava di vedere la sorella senza vita, due buchi neri al posto degli occhi, le braccia rigide come quelle di una bambola.


Kathy doveva essere vendicata, decise.

Odiava quell'uomo con tutta se stessa, e la sua rabbia era cresciuta con lei, ed era diventata il suo destino.


Il fato risbattè sulla sua strada un M.G. ripulito e sornione, perfettamente a suo agio nelle vesti di uno dei giurati di Miss America. Si era iscritta al concorso per gioco perchè ormai da tanto tempo andava brancolando per la vita. E invece eccolo lì, era Lui, con il suo volto noto, e ora anche un nome a rendere tutto più vero. 





Miss Arizona Mary non si sente altrettanto reale, con questa valigetta piena di esplosivo appresso. Attorno a loro c'è il nulla, la piccola città si erge nel bel mezzo di un paesaggio lunare, e loro due potrebbero trovarsi in un punto qualsiasi dello spazio, o magari avere vissuto sempre fra le macerie di una fiorente civiltà antica, ormai estinta.

Se accidentalmente esplodesse ora, il suo destino non si sarebbe fatto vendetta, Lui e lei brillerebbero nel buio, consacrando ognuno la propria esistenza alla notte su quell'altare deserto.
La sabbia certamente avrebbe custodito anche le loro macerie, e forse ne avrebbe protetto la memoria dal tempo.

Nessun commento:

Posta un commento

Mostrati e sarai ricompensato!